Questo volume lo volevo comprare da un po' perché sono una fanatica della Scozia e anche del folclore quindi ci vuole davvero poco per conquistarmi, ma siccome sono una testona non mi convincevo mai effettivamente a comprarlo. E facevo male, perché mi stavo perdendo un buon fantasy con un finale allucinante e dei personaggi tutto sommato ben costruiti (soprattutto quel cuoricino di panna di Willy, il mentore della protagonista).
C'è solo un piccolo problemino, in tutto ciò: il libro è troppo corto. E in alcuni punti pecca di alcune ingenutà dovute soprattutto al fatto che questo sia il primo romanzo scritto dall'autrice (ma che sono figlie soprattutto del primo difetto).
Quando dico che il libro è troppo corto, intendo dire che per il mio modesto parere doveva risultare un romanzo lungo almeno il doppio, soprattutto viste tutte le tematiche che vengono affrontate al suo interno. Si parla infatti di una storia d'amore (che sarebbe potuta essere molto più interessante, una sorta di "Romeo e Giulietta" in chiave fantasy e moderna, se sviluppata coi giusti tempi, ma che in questo modo risulta un pelino affrettata e i personaggi hanno un po' poca chimica insieme, tutto si riduce a lei che è "diversa da tutte le altre" perché le piace leggere e andare al cinema e lui che è un bono da paura perché ha gli occhi azzurri come il mare, tanto per fare un esempio), di traumi dati da disastri ambientali causati dall'uomo (si parla imfatti del crollo della diga del Vajont, e quel punto l'ho trovato molto profondo e toccante), di deformità, del non sentirsi mai veramente appartenenti a una comunità precisa in quanto la protagonista è per metà umana e per metà anguana, una sorta di biscia di mare del folclore scozzese. La carne al fuoco è tanta, e 211 pagine sono poche per poter rendere giustizia a tutti questi temi; ciò non toglie che riconosca il potenziale dell'autrice e che leggerò qualcosa di più recente scritto da lei. Una cosa che però in tutta onestà non ho capito è la formattazione del romanzo, perché ho spesso trovato frasi in corsivo messe un po' a caso (nel senso che non riportavano pensieri o flashback, e in alcuni casi metà di una parola era in corsivo mentre l'altra metà era in corpo) e non capisco se sia un errore che poi nella versione finale è stato corretto o se sia presente anche nella versione finita, spiegazioni a riguardo sono molto ben accette.
Le ambientazioni sono a mio parere la parte migliore del libro, in generale le atmosfere e le sensazioni che i personaggi provano sono vere e realistiche, riportate molto bene e aiutano a rendere i personaggi più veri, e questa è secondo me la vera forza di una storia che va bene più per gli adolescenti (a quindici anni probabilmente l'avrei amata) che per gli adulti, nonostante la sfilza di avvertenze elencate a inizio libro (quella credo sia indispensabile, e soprattutto credo che stia alla discrezione del lettore decidere se un libro è adatto a lui o no) ma che comunque mi ha fatto passare ore piacevoli in compagnia dei suoi personaggi.
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