Allora. Le basi di questa recensione sono le stesse di quelle del primo volume, quindi vi lascio il link per sapere a grandi linee cosa ne penso di questo libro per evitare di ripetermi.
Oltre a ciò che ho già detto ci sono due cose che mi sono piaciute più del primo volume e una che funziona meno.
Le cose che funzionano meglio sono la chimica tra Lena e Doria (che in questo volume sono costretti a stare vicini per un periodo prolungato, quindi il romanzo si prende del tempo per esplorare meglio le loro personalità e la chimica che c'è tra loro due: salvo alcune frasi un po' stucchevoli o contorte, il loro rapporto mi è piaciuto molto) e l'approfondimento del contesto storico. Se nel primo volume la storia restava nella sua nicchia, parecchio confinata alla trama e al sistema magico, in "inganni di polvere e di stelle" il sistema magico è messo in secondo piano per cause di forza maggiore e quindi si esplora meglio il contesto politico dell'Italia degli anni '20, e questa cosa l'ho apprezzata parecchio.
La cosa che non mi è piaciuta è il pov riservato esclusivamente a Bas, che già nel libro prima non mi era piaciuto per niente come personaggio, lo trovavo il più debole e anche a sto giro si è dimostrato tale (gusto altamente personale, lo ribadisco, ma Bas sappi che ti odio e che se entro fine saga non sarai morto io sarò molto triste. Ovviamente scherzo, amici della postale, sto parlando di un personaggio che non esiste e non mi sognerei mai di dire cose del genere a persone reali. Cuoricini e tanti baci a tutti). Infatti i suoi capitoli li ho saltati allegramente, da un certo punto in avanti, e la storia aveva senso comunque.
Il finale è un po' la copia carbone di quello del libro prima: "scontro" col cattivo (Doria ha un'involuzione così de botto senza senso), fuga in cui si percepisce poco la tensione e finale "aperto" in cui il cattivo riciccia fuori perché altrimenti non si fa un terzo volume.
Io mi taccio qui, sono aperta all'insulto libero nei commenti o da qualsiasi altra parte mi vogliate lasciare la vostra opinione. Cià cià.
Ed eccoci finalmente qui per il nostro scontro leggendario!
RispondiEliminaComunque a parte gli scherzi secondo me la dinamica del rapporto tra Lena, Bas e Doria, era sviluppata molto bene e si prestava a fare delle ottime metafore... magnetiche.
Mi spiego peggio: Lena e Bas, che tu hai giudicato come caratterizzati all'opposto in un modo che li faceva sembrare caricaturali, sono come i poli opposti di una calamita appunto e quindi tendono ad attrarsi perché l'una invidia all'altro la vita agiata e la famiglia all'apparenza unita, mentre lui invidia a lei l'indole libera ma concreta; Doria invece somiglia troppo a Lena, anzi essendo l'antagonista lui è la sua versione peggiorativa, uno specchio in cui lei si rivede a volte con compiacenza e a volte con repulsione (è pur sempre un tizio che torturava gente per estorcere informazioni, ma almeno con lui si possono fare battute anche un po' cupe). Secondo me è una dinamica che ha molto senso sia nel contesto fantastico del libro che anche in termini più strettamente realistici: dove Bas spinge Lena a tirare fuori il lato più gentile e tenero di sé, Doria invece non fa che riconfermare il suo cinismo e individualismo.
Il pov di Bas, poi, a me personalmente è piaciuto e dava più occasioni di comprendere meglio i Kaisermesmeristen e in generale l'impiego della Dottrina nell'Impero Austriaco. Concordo che a volte si atteggi un po' a bamboccio ma appunto stiamo parlando di un borghesuccio che fino all'altro ieri aveva la governante per qualsiasi cosa, mentre qui ha modo di imparare da Lena e dal resto dell'Accademia come si sta al mondo.
Io ti suggerirei di dargli un'altra possibilità.
Peace.
Eccomi! Finalmente riesco a rispondere 🫠
EliminaAllora per quanto riguarda la caratterizzazione di Lena e Bas, capisco benissimo che se li caratterizzavi in un determinato modo poteva venire fuori un bel lavoro, purtroppo però a me è parso tutto troppo superficiale e poco approfondito, le loro personalità appiattite a due aggettivi in croce. Poi mi ha fatta ridere che Lena nel libro prima, fino all’ultima riga, dicesse che non le interessava la lettura e ne faceva sfoggio anche in maniera piuttosto palese, mentre adesso sembra che non abbia mai fatto altro che leggere per tutta la sua vita (e da come è messa sembrava che Bastiano c’entrasse poco) e addirittura aveva una scrittrice preferita. Doria invece mi è piaciuto proprio per quello, perché è rimasto fedele a sé stesso ma comunque la sua personalità viene approfondita un po’, mentre Bas mi ha annoiata perché sì ahahah. Non credo ci sia un vero motivo, se non che trovo la sua personalità piuttosto piatta. Sicuramente leggerò il terzo volume per vedere come si concluderà la faccenda ✌🏻✌🏻