Io lo so. Vi vedo che mentre leggete questa recensione pensate "i problemi che stai elencando non sono veri problemi, sono solo gli archetipi del genere", al che io vi rispondo con un laconico, secco, per direttissima:
Per movimentare un po' la questione, a un certo punto Megan viene rapita dal suo bodyguard e un altro tipo. Carramba che sorpresa, i due la portano nel quartiere povero e si mettono a battibeccare sotto casa di Jackson (qualcuno prima o poi mi dovrà spiegare perché tutti i bonazzi dei romance si chiamano Nathan o Jackson, è allarmante la frequenza con cui questi due nomi ricorrono), che afferra una pistola e con la precisione di un cecchino e la potenza di un soldato armato di ak-47 riesce a centrare il bodyguard, mettendo in fuga l'altro tizio che aveva rapito la ragazza. Lei è un po' scossa, ma le basta vedere i bicipiti muscolosi di lui e la tensione sparisce. Quali ripercussioni avrà un rapimento e aver visto le cervella di una delle persone a lei più vicine sulla psiche già scossa di una ragazzina del liceo? Esatto! Già la mattina dopo, dopo aver dormito sul divano di Jackson, aver giocato un po' col suo gatto e aver sbavato dietro ai suoi muscoli guizzanti tutto è dimenticato, Megan si fa venire a prendere dal suo fidanzato, racconta una palla sul perché si trovasse a casa di Jackson e tanti saluti: una settimana dopo è già impegnata a organizzare feste e civettare con le sue amiche. Perché sì, nel frattempo Megan è fidanzata con un rampollo ricchissimo purissimo e levissimo quanto lei.
Non nel senso che non accetto la nostra divergenza di opinioni, io sono convinta che se si scava in fondo il romance possa avere delle ottime sfaccettature, ma non è questo il caso.
Perché oggi parliamo di "Beyond the surface" di Clare Dee. A onor del vero le premesse di questo libro ci sono. C'è un accenno di worldbuilding e persino la protagonista ha una parvenza di profondità psicologica (disturbi mentali e quant'altro). Il problema è tutto il resto. Il problema è che, nel momento in cui il worldbuilding potrebbe avere ottime ripercussioni sulla trama, il tutto passa in secondo piano in nome della storia d'amore. E no, amici da casa, non dico questo perché sono contraria all'amore e tutto il resto, ma perché è poco realistico creare un contesto per la storia per poi lasciare che tutto vada in caciara, descrivendo soltanto erezioni, addominali scolpiti, vagine umide e quant'altro.
Ma adesso analizziamo la trama punto per punto: allacciate le cinture e preparate i pop corn, perché questo libro è lungo.
Il libro parte con un ricevimento. La protagonista è Megan Tanner, figlia primogenita di una delle famiglie più ricche di Wealthill. Le gerarchie sociali di questa città inventata sono a compartimenti stagni, quindi chi vive nelle periferie povere non può mischiarsi a chi è più ricca. Al ricevimento (onestamente non ho capito l'occasione di questo ricevimento, ma non importa) succedono due cose: la prima è che conosciamo quello che sarà l'interesse amoroso di Megan, Jackson, un bonazzo altissimo, purissimo e levissimo, che piomba in camera da letto della ragazza (mezza nuda) probabilmente per nascondersi e battibecca con lei sul fatto che lei si è giustamente innervosita per quella visita di uno sconosciuto perché dobbiamo accampare una enemies to lovers basata sul nulla; la seconda è che Megan pizzica la sorellina a infrattarsi con un cameriere (credo?). Megan allora la segue per provare a riprenderla, ma va sbattere contro un altro cameriere che la afferra al volo per evitare di farla cadere a terra e questo genera l'equivoco della vicenda. Una delle sue "amiche" la becca in una posizione che sembra fin troppo intima con il cameriere e la ricatta, obbligandola a fare volontariato al suo posto. Il padre di Megan coglie la palla al balzo per mettere in buona luce il nome della famiglia e accetta di buon grado di spedire la figlia (che già soffre di turbe mentali, quali anoressia e stress post traumatico dopo la morte della madre) in un orfanotrofio nel quartiere povero e malfamato del paese. Lì, Megan ribecca Jackson, che tra le altre cose lavora con i bambini per arrotondare un po' dato che è povero come lammerda. Megan, che è simpatica come un tappo nel culo, all'inizio fa la schizzinosa, arrivando ad avere quasi un attacco di panico quando dei bambini le sporcano i vestiti costosi con le tempere, ma pian piano si addolcisce, arrivando a fare amicizia con alcuni di loro. Ovviamente con Jackson le cose vanno male: i due non hanno un vero motivo per odiarsi, ma battibeccano per il puro gusto di farlo, perché se questi si stanno già spogliando con gli occhi a pagina uno e non sai inventarti un motivo valido per tenere la tensione alta fai una finta enemies to lovers e te ne sei lavata le mani. Easy peasy.
Per movimentare un po' la questione, a un certo punto Megan viene rapita dal suo bodyguard e un altro tipo. Carramba che sorpresa, i due la portano nel quartiere povero e si mettono a battibeccare sotto casa di Jackson (qualcuno prima o poi mi dovrà spiegare perché tutti i bonazzi dei romance si chiamano Nathan o Jackson, è allarmante la frequenza con cui questi due nomi ricorrono), che afferra una pistola e con la precisione di un cecchino e la potenza di un soldato armato di ak-47 riesce a centrare il bodyguard, mettendo in fuga l'altro tizio che aveva rapito la ragazza. Lei è un po' scossa, ma le basta vedere i bicipiti muscolosi di lui e la tensione sparisce. Quali ripercussioni avrà un rapimento e aver visto le cervella di una delle persone a lei più vicine sulla psiche già scossa di una ragazzina del liceo? Esatto! Già la mattina dopo, dopo aver dormito sul divano di Jackson, aver giocato un po' col suo gatto e aver sbavato dietro ai suoi muscoli guizzanti tutto è dimenticato, Megan si fa venire a prendere dal suo fidanzato, racconta una palla sul perché si trovasse a casa di Jackson e tanti saluti: una settimana dopo è già impegnata a organizzare feste e civettare con le sue amiche. Perché sì, nel frattempo Megan è fidanzata con un rampollo ricchissimo purissimo e levissimo quanto lei.
In tutto ciò siamo solo al 20% circa e la storia sta diventando mortalmente noiosa, sempre posto che mi sia mai sembrata interessante.
A un certo punto, la tipa che sta ricattando Magan, Caitlyn o qualcosa del genere, le impone di farsi un tatuaggio dopo averla pizzicata a vomitare il cibo che aveva appena mangiato (manco la descrizione à lunghissima e pomposa, manco a dirlo. E così tutta la combriccola di personagge dimenticabili si reca dal tatuatore e Megan si fa tatuare. Ovviamente il tatuatore è...
E qui succede una cosa che in tutta onestà non ho capito. Megan ha quasi un attacco di panico quando lui inizia a lavorare al tatuaggio, lui smette subito e per calmarla le infila due dita nel posto che sapete voi. Così, de botto... senza senso. E anche lì, da come descrive la scena all'inizio sembra che il tatuaggio non se lo sia fatto, ma dopo invece pare di sì. Io questo libro non l'ho capito.
E qui finisce il pezzo che ho letto. Manco sono arrivata a metà. E sinceramente la cosa non mi disturba, la trama è inutile, i personaggi sono peggio e io ero stanca di leggere questo libro.
Grazie per l'attenzione, sono aperta come sempre a opinioni, dialoghi, incoraggiamenti, insulti e risate. CiàCià.
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