domenica 18 dicembre 2022

“La guerra dei papaveri”, un ottimo avvio di saga.

 

Titolo: La Guerra dei Papaveri
Autrice: R. F. Kuang.
Anno e casa di pubblicazione: 2018, Mondadori.
Prezzo: €19,55















Questo libro ce l’avevo in lista di lettura da un po’, l’avevo adocchiato e l’ho scaricato col calendario dell’avvento di Oscarvault dell’anno scorso. E cavolo, che bella sorpresa che ho avuto.
Ho adorato letteralmente tutto di questo romanzo, ma una nota di merito va alla protagonista, Rin, che soprattutto nella prima parte, in cui il suo personaggio aveva più spazio e spiccava sugli altri, è stata caratterizzata davvero stupendamente. Anche Altan è un buon personaggio, che forse tende a piangersi un po' troppo addosso e si meritava un po' più di spazio, ma per il resto è un ottimo personaggio con del potenziale. Seconda nota di merito al worldbuilding, che fa il suo lavoro, è spiegato bene, è solido e regge la struttura della trama. Terza nota di merito allo stile. L'autrice ha venduto i diritti per il romanzo a diciannove anni, quindi suppongo che la storia sia stata scritta negli anni precedenti, e questo è un valore aggiunto all'intera opera. Ho adorato l'ambientazione "orientaleggiante" di questo mondo, le sue tradizioni, il tipo d'istruzione impartita eccetera. Il sistema magico è accattivante e fa riflettere sui lati negativi dell'abuso di sostanze stupefacenti, qui utilizzate per "attivare" la magia degli sciamani, e ci sono delle scene di violenza fisica e verbale descritte divinamente che mi hanno fatto accapponare la pelle per quanto sono vivide e realistiche.
L'unica cosa che mi sento di "criticare" è la lunghezza dei capitoli, che appesantisce parecchio la storia. Alcuni sono arrivati a durare più di venti pagine, addirittura più di trenta, e a lungo andare la mia attenzione scemava, quindi per colpa di questa pecca potrei essermi persa dei dettagli di alcune scene di un libro che altrimenti sarebbe stato perfetto. Altro difetto un po’ più grave è che la protagonista fa carriera con una facilità disarmante. Se da un lato si impegna molto per ottenere dei risultati, la ricompensa che ottiene per il suo impegno è sempre spropositata. E in particolare mi riferisco al fatto che lei diventi capo dei cike alla morte di Altan nonostante abbia dimostrato più volte di essere una testa calda, una persona passionale che avrebbe preso la decisione sbagliata se non fosse stato per le sue guide che l'hanno riportata sulla "retta via". In quell'esercito c'erano persone molto più meritevoli di lei, banalmente perché avevano più esperienza sul campo, invece lei è stata favorita senza una spiegazione particolarmente logica, e onestamente questa cosa ho fatto fatica a digerirla.
Nonostante ciò ho deciso di dargli 5 stelle.

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