venerdì 10 marzo 2023

"Hunger games" e tutti i problemi degli YA

Hunger games : Collins, Suzanne, Paracchini, Fabio, Brogli, Simona:  Amazon.it: Libri

 Titolo: Hunger games

Autrice: Suzanne Collins

Anno e casa di pubblicazione: 2009, Mondadori







Sparare sulla croce rossa e criticare uno Young Adult è fin troppo semplice, lo so. Però è innegabile che sia anche divertente, se non fosse che questo è stato uno dei miei YA preferiti durante il periodo del liceo, quindi un po' mi fa male il cuore a parlarne male. Per onestà intellettuale devo però spiegare perché, con la maturità che mi ritrovo adesso, ritengo questo un fantasy mediocre.

Premettendo che per me di base gli YA sono tutti mediocri e che per ora, a parte forse una o due eccezioni,  non esistono libri di questo genere che mi abbiano catturata in positivo. A me questa saga al liceo piaceva, l'ho letta a quindici, massimo sedici anni, quando ingurgitavo tutto ciò che il mercato mi proponeva permettendomi di esprimere come opinioni solo "bello" o "brutto", e questa nello specifico rientrava nella prima categoria.

Rileggendolo alla veneranda età di ventitré anni (anche se i ventiquattro si fanno sempre più vicini) ho qualche sassolino dalla scarpa da togliermi. A partire da Katniss, che a un primo sguardo potrebbe sembrare una strong female character in realtà subisce gli avvenimenti della storia senza fare niente di attivo. Sono sempre gli altri a costruire la sua immagine, che è finta, una facciata per portare avanti una rivoluzione a cui lei apparentemente non importa niente ma che si lascia scivolare addosso. Gale, per quanto sia un pazzo bombarolo, aveva ragione quando diceva che lei era un'egoista, un'arrivista, che fa tutto quello che fa per puro interesse personale e, nel momento in cui sua sorella muore, diventa una pazza sgravata, ovvero quello che era sua madre dopo la morte del marito, ovvero quello che Katniss ha sempre detto di detestare. Ma parliamo proprio di Prim, un tappo in culo di livelli epocali, utile quanto un collirio al peperoncino. Forse era una mossa strategica: lei era talmente inutile che Katniss finiva per essere un personaggio quasi tollerabile. Peeta, poi, per quanto sia l'unico personaggio non tossico della storia, è talmente moscio che io ho sempre preferito Gale a lui. Sì lo so che Gale è un pazzo bombarolo, però va bene tutto, se l'alternativa è un essere appiccicoso e lievemente molesto che a fine serie, col lavaggio del cervello, non si ricorda nemmeno perché è innamorato di Katniss ma non solo la sposa, ma ci fa pure tre figli insieme. Il terzo volume infatti per quanto mi riguarda è un insulto all'intelligenza dei fan, mi son sempre chiesta come abbiano fatto quei due a mettersi insieme senza far volare sedie, piatti e posate. Non tanto perché la figura della donna di potere non possa anche essere madre, pensiamo a Cersei del trono di spade, ma perché questa storia della maternità mal si sposa con il personaggio di Katniss (complice anche il fatto di subire gli avvenimenti della trama senza opporre la minima resistenza, come dicevo prima). A inizio libro dice che non farà mai figli, mentre a fine saga ne ha tre, e io mi chiedo che cosa sia passato nella mente della Collins per creare questa contraddizione vivente fatta a personaggio.

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