Titolo: Gli acrobati d'inverno
Autrice: Elaine Anne Marley
Genere: Fantascienza
Prezzo: €13,70 (cartaceo)
€2,99 (eBook)
Dettagli. Questo libro si basa sui dettagli. A una prima lettura "superficiale" si pensa che questa sia semplicemente la storia di una ragazza un po' sempliciotta, al limite della stupidità, che per ribellarsi a una vita che le comincia a stare un po' troppo stretta, nonostante sia apparentemente perfetta, scappa di casa e si rifugia in un circo. E il concetto di base è anche questo, però il romanzo è di più. Molto di più.
È una storia di lotta per vedere riconosciuti i propri diritti, per vedere riconosciuto il proprio talento e i propri sentimenti, per mettere insieme i tasselli di un puzzle che sembra impossibile da risolvere. E poi i dettagli. Ancora adesso più ci ripenso più mi vengono in mente collegamenti che mi erano stati presentati fin da subito e che io stupidamente non ho colto. E pare che, a una lettura più approfondita, ci sia un'altra miniera d'oro di dettagli da scoprire.
Purtroppo non posso parlarne troppo approfonditamente per non rovinare a nessuno il piacere della lettura, che ovviamente consiglio a tutti quelli che sono appassionati del genere, ma posso darvi altri motivi per cui questo libro vale la pena di essere letto:
- un'ambientazione circense ben strutturata (se dovete ancora riprendervi dal trauma di aver letto "il circo della notte" della Morgenstern questo è un buon libro per superare quello scempio e costa pure meno della terapia)
- personaggi ben caratterizzati (alcuni in particolare, tra tutti Sivar e Lance sono entrati di diritto nel mio cuore)
- una storia d'amore, sì, ma marginale, ben dimensionata all'interno della trama
- un worldbuilding molto credibile, anche all'esterno del circo, la struttura politica che fa da sfondo alle lotte sociali.
Lo stile è molto pulito, in alcuni punti ho trovato qualche refuso, ma sicuramente sono errori di distrazione, nulla che una buona revisione non può correggere (ricordo che, rivolgendosi a Sivar, viene detto che i clown lo trattavano con timore "referenziale" anziché "reverenziale", cose di questo tipo).
Nessun commento:
Posta un commento