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venerdì 26 maggio 2023

"Selenophile", Sara E. Morgenstrn

Selenophile: Le Cronache delle Anime Insorte - Volume Primo eBook :  Morgenstern, Sara , Casali, Alessia: Amazon.it: Libri
Titolo: Selenophile (le cronache delle anime insorte #1)
Autrice: Sara E. Morgenstern
Genere: Dark Fantasy
Prezzo: €18,99 (cartaceo)
             €3,50 (e-book)
















Premessa 1: in questo libro vengono trattati temi delicati, quali suicido, depressione, alcolismo e altre malattie mentali, che vengono ripresi per dovere di cronaca anche in questa recensione. Leggete a vostra discrezione.

Scrivo questo articolo per una collaborazione con l'autrice, che ringrazio per avermi accordato la sua fiducia. Il romanzo narra la storia di Riley Murdok e della sua malattia, la depressione, che, come la madre prima di lei l'ha portata a tentare il suicidio. La madre è morta tagliandosi le vene, Riley invece è sopravvissuta ed è stata internata in un ospedale per curarsi. Una volta cresciuta, grazie anche a un poliziotto che l’ha presa in simpatia, Riley si trova una casa e un lavoro al bar. Una sera, salva Hunter, un licantropo che è stato gravemente ferito in una rissa, e lo ospita a casa sua; in quel momento la sua vita cambia per sempre.
Il resto lo lascio al lettore, sperando di averlo incuriosito abbastanza con questo breve riassunto, da voler leggere la storia (che trovate su Amazon sia in formato cartaceo che in e-book).

La storia è molto efficace nella misura in cui sensibilizza il lettore a temi delicati come le malattie mentali, l'autolesionismo e il suicidio. Per essere scritto da un'autrice al suo esordio, poi, lo stile è ammirevole, schietto e crudo, spesso mi sono ritrovata con un nodo alla gola per la tristezza che ho provato per Riley.
La parte più "critica" (anche se mi rendo conto che sono io a essere pignola, quindi sono delle banali quisquilie) verrà nella seconda parte dell'articolo, ma adesso parliamo delle cose belle che mi sono piaciute: la caratterizzazione dei personaggi spicca su tutte, in particolare di Riley, che ho trovato un personaggio se non innovativo, quantomeno aggiunge qualcosa alle protagoniste dei fantasy; ragiona col suo cervello, non cede al bietolone maschile solo perché sì, per dare un pretesto ai due di finire a letto insieme, e se lo fa è perché c'è una spiegazione logica perché succede quello che succede. Ho adorato il suo rapporto con Lizzy e la loro complicità; ho apprezzato anche lo sviluppo della storia con Hunter. Lo stile, per quanto presenta alcune pecche minori che possono essere corrette con una veloce revisione, è molto semplice e scorrevole, informale e adatto alla narrazione che si voleva dare dell'ambientazione che è comunque descritta in maniera molto vivida, per quanto si stia parlando di una città reale. La parte soprannaturale mi è piaciuta particolarmente, in quanto non disdegno mai l'elemento "licantropi" e simili nei libri. Ho apprezzato particolarmente il personaggio di Gabriel, la sensibilità con cui l'autrice ha approfondito ulteriormente il tema delle malattie mentali e come ha caratterizzato chi ne è affetto; questo tema, il cardine attorno a cui gira l'intera vicenda, ha giocato a grande vantaggio della mia valutazione finale (che per carità, come ribadisco sempre io non detengo nessuna verità assoluta e le mie parole non vanno prese per il Vangelo, però nel mio piccolo cerco di fare quello che posso). La storia d’amore tra Hunter e Riley all’inizio mi sembrava un po’ troppo affrettata, ma una volta entrata nel meccanismo ho capito. È la storia tra due persone che soffrono a modo loro, sebbene in due modi distinti, alle prese con gravi problemi di fiducia (e mi vien capire che li capisco, nonostante a me non sia stato diagnosticato nessun caso patologico mi rendo conto che a volte sono eccessivamente sospettosa) che devono provare a capirsi e ad accettarsi per le loro “stranezze” (e credo che l’elemento fantastico in questo caso sia utilizzato anche per questo scopo). Scoprire perché Riley si sentisse così attratta dalla luna e dalla notte poi è stato un bel colpo, non riuscivo a smettere di leggere, sulle battute finali. Per fare spoiler, ovviamente non posso andare nel dettaglio, ma ogni cosa ha una spiegazione e la spiegazione è perfettamente logica.

Ora viene la parte un po' più "spinosa". Mi ha dato di che pensare il fatto di utilizzare la prima persona singolare, quando poi, ogni tanto, il POV della storia cambia, di solito preferisco che il narratore resti unico in questi casi. Anzi, mantenere il focus su Riley, qui, sarebbe stato particolarmente efficace per aiutare il lettore a immedesimarsi nella sua storia drammatica. Se si voleva avere un occhio su tutti i personaggi, ritengo che sarebbe stato migliore un narratore onnisciente, ma questa è una cosa molto personale, me ne rendo conto. Anzi, per quanto questa scelta stilistica mi piaccia fino a un certo punto mi fa piacere vedere che la psicologia dei vari personaggi è stata rispettata e non si sono mischiate le varie personalità (fatto non scontato). Ho incontrato in alcune occasioni dei refusi ("per quanto non andassero d'accordo nel ultimo periodo" a pagina 9, “e così dicendo le labbra si spalancò in un sorriso bianco” a pagina 18, “Le mensole e la libreria IKEA era pieno zeppe” a pagina 21, "che l’avessi rivisto", quando sarebbe più corretto dire "sempre ammesso che l'avrei rivisto", "Era la prima volta in vita che incontravo una persona del genere", manca un "mia" dopo il "vita", "Ma tu se tu stai per fare i provini vuol dire che sei stata scelta fra un centinaio di partecipanti", eccetera) e frasi un po' contorte che avrebbero potuto essere tranquillamente appianate e snellite ("Non ero solita piangere spesso", a pagina 11, in questo caso si ha una ripetizione, perché non essere soliti fare qualcosa vuol già dire che non la si fa spesso, o addirittura mai, quindi ribadire quel "spesso" è ridondante, oppure si inserisce solo il secondo elemento). A volte si parla di “qui e ora”, un errore che viene spesso commesso dagli autori, che parlano del Tempo come se stessero raccontando al presente anche quando la narrazione è al passato (un esempio su tutti può essere trovato a pagina 23, “ […] ed ero sicura che domani, come minimo, Lizzy avrebbe buttato giù la porta dell'appartamento […]”).

In conclusione, la storia è scorrevole e ben architettata, funziona perché ha una trama solida oltre alla storia d’amore, che esiste perché due personaggi si incontrano e si piacciono, non è per niente forzata ed è molto bella, nonostante non sia il punto della trama. Non vedo l'ora di leggere il secondo volume a questo punto!

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