Io le analisi dei film non le so fare. Sicuramente è un limite mio che non ho una conoscenza particolarmente approfondita dell'argomento "cinema", fatto sta che quando devo fare l'analisi di un film ho sempre qualche difficoltà: coi libri è sempre più facile, l'autore ti porta per mano tra le varie vicende, i personaggi espongono i propri pensieri e stando sempre nella loro testa è più semplice tracciare il filo conduttore delle peripezie, fare ipotesi e analisi più approfondite. Coi film è più complicato, lo spettatore è "mollato" in mezzo a una vicenda e sta a lui capirci qualcosa. Forse la mia è semplice pigrizia, o forse come dicevo mi mancano le basi, fatto sta che soffro di questo problema.
Però di questo film alcune cose le posso dire: innanzitutto che si sente molto il "peso" (anche se poi peso non è) della sua origine teatrale e delle radici teatrali del regista. Un'ora e cinquanta scorrono molto, considerando il tenore del film, per cui la durata è consona alla storia che si vuole raccontare (non come i film sequestro-di-persona che vanno di moda adesso in cui si vuole raccontare una storia banale in un tempo spropositatamente lungo). Per quanto riguarda la trama ho apprezzato molto la profondità dei personaggi, del loro modo di ragionare, in particolare mi sono ritrovata per alcuni aspetti in entrambi i protagonisti, perché proprio in questo periodo sto affrontando in prima persona le questioni cardine che sono il punto di snodo del film: da una parte c'è Pádraic, che sembra felice della sua vita finché il suo migliore amico non decide di troncare i rapporti con lui, e questo manderà in crisi il suo piccolo mondo perfetto; dall'altra c'è Colm, che invece è conscio che nella sua vita c'è qualcosa che non va e vuole fare qualcosa per cambiarla, anche drasticamente, arrivando a rinunciare alla sua musica pur di troncare i ponti col passato.
La vecchia Banshee, che ha il ruolo di annunciare due morti nel villaggio, è stata parecchio inquietante, per quanto mi riguarda. Oltretutto, la sua predizione lascia aperto il finale: Colm è morto davvero nell'incendio di casa sua e il suo spirito è rimasto ancorato all'isola oppure la seconda morte deve ancora avvenire e non ci viene mostrata? O ancora, la morte dell'asinella può essere considerata come la "prima" delle due morti e quella di Dominic è la seconda (anche lì, si tratta di suicidio o di omicidio? Oppure è vero che è scivolato ed è stato un incidente? Questa ipotesi mi pare parecchio improbabile, un tentativo maldestro da parte del padre violento di insabbiare la vicenda)? Se Colm fosse davvero morto e quello che vediamo nella scena finale è il suo fantasma, questo giustificherebbe a mio parere il titolo: la Banshee è uno spirito che nella tradizione col suo grido preannuncia la morte di qualcuno, mentre qui si limita ad aggirarsi pacificamente per il paese, sotto gli occhi di tutti, sorridendo e facendo cenni con la mano, una silenziosa presenza che tutti accettano con condiscendenza, come se fosse una vecchia zia impicciona, mentre Colm sarebbe il secondo "spirito", giustificando così il titolo del film oltre al riferimento alla canzone che ha scritto (in inglese si capisce meglio dal momento che entrambi hanno titolo "the banshees of Inisherin").
Questo è tutto per me, rimetto ogni ulteriore analisi ai posteri (voi lettori, beninteso).
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