Nella mia vita ho provato più volte a tenere un blog: tutte esperienze fallimentari. Mi annoiavo, credevo di non aver niente da dire o esaurivo gli argomenti senza trovare più un piano preciso di cosa fare della mia vita da quel momento in avanti. Non avevo piani, mi auto-sabotavo e mi sminuivo. Ma un anno fa mi è stato detto "prova a tenere un blog, così metti lì tutte le recensioni". E ho scoperto che mi diverto pure a scriverle. Quindi questo articolo per me è speciale, ma speciale davvero. Non solo perché è un “fuori programma” rispetto alle solite recensioni dei libri (di fuori programma, cose che coi libri non c'entrano niente, ne ho scritti parecchi, soprattutto nell'ultimo periodo), ma anche perché sono stata costante per un intero anno di fila nel postare qui su. Grazie a tutti quelli che mi hanno letta, che si sono confrontati con me e che magari si sono pure divertiti.
Ormai è chiaro che Martin è stato bloccato dalle sue stesse sottotrame (una delle critiche più frequenti che sono state mosse a GOT è che i punti di vista che cambiano a ogni capitolo sono troppo dispersivi, troncano la narrazione nei momenti più interessanti e forniscono una narrazione parziale delle vicende, lasciando esclusi alcuni personaggi importanti come per esempio Robb e Cersei, che poi viene ripresa nel quarto volume), ne ha aggiunte troppe ed è stato schiacciato dal peso di una storia che non sa più come gestire. Figurarsi concluderla. Tempo fa lessi che aveva in programma altri due volumi per dare un taglio netto alla vicenda, ma considerando quanto sta faticando a concluderne uno solo dubito fortemente che vivrà abbastanza per scriverne un secondo. E nel suo egoismo smisurato ha detto che alla sua morte (sia chiaro, gli auguro di scampare altri cent'anni e finire questa saga che sta durando di più di una gestazione di elefante), se la saga non sarà conclusa non verrà mai pubblicato l'ultimo volume. I suoi appunti dovranno essere bruciati, eliminati, fatti sparire. Quindi oltre al danno di aver perso uno scrittore bravo che ha scritto una storia che ha accompagnato due generazioni (per carità so che c'è di meglio sia a livello stilistico che di struttura della storia, e tutti gli errori che ha commesso in corso d'opera lo dimostrano), c'è la beffa di non vederla mai conclusa, né per mano dell'autore né tantomeno grazie all'aiuto di collaboratori (tra l'altro mi viene il dubbio di aver letto da qualche parte che ricorresse già a dei ghostwriters quindi questa cosa non ha molto senso in ogni caso, ma non sono sicura di questa cosa quindi può darsi che mi sbaglio). Va bene, Giorgione. Contento tu...
Per concludere, vi lascio con una domanda: mi sbaglio? Spero di sì (ricordiamoci che io stessa mi sono bloccata nella lettura e non ho ancora ripreso, quindi la mia opinione è molto parziale, si basa per il 50% su quello che altri mi hanno detto), ma onestamente credo proprio di no.
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