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Da oggi in poi sarà mio preciso dovere morale far sì che tutti leggano questo libro. Perché questo libro ha tutto ciò che cerco quando leggo.
Se vi sono piaciuti "Good Omens" e "The Sandman" e cercate qualcosa di simile, oppure se non vi sono piaciuti e cercate qualcosa di meglio, dovete leggere Johannes Cabal the Necromancer.
La trama non sarà la cosa più innovativa di questo mondo (un tizio in pieno delirio di onnipotenza vende l'anima al diavolo poi si rende conto di aver fatto una cazzata e va a contrattare con Satana in persona per riprendersela), però tutto il resto funziona meravigliosamente.
E con "tutto il resto" intendo soprattutto i personaggi. Per quanto non fossi d'accordo con Johannes (infatti il mio personaggio preferito è Horst, che è il più equilibrato del duo) ho spesso parteggiato con lui, sul finale ho provato un'ansia che non avrei provato nemmeno se fosse stata la mia anima ad essere sul piatto. Vedere il suo percorso di decostruzione (non che all'inizio del libro non avesse fatto niente di male, già solo il fatto di vendere l'anima al diavolo e patteggiare con lui mi pare abbastanza grave, ma la situazione peggiora nel corso della storia), fare mia la sua ansia per una corsa contro il tempo e vincere una scommessa che, col senno di poi, era già persa in partenza. La sua disperazione finale per quell'unico contratto non firmato e i suoi tentativi insistenti per prendersi l'anima di Barrow mi hanno fatto venire voglia di entrare nel romanzo e dire: "mi offro volontaria come tributo"... no, volevo dire, "dallo a me quel contratto, ci penso io!".
Sul finale ho provato un'ansia indicibile, ansia che si è ripresentata più volte nel corso del romanzo e che sicuramente mi ha lasciato in corpo un sacco di curiosità per leggere il seguito.
Non aggiungo altro perché questa è una chicca tutta da scoprire, nel frattempo vi lascio col consiglio spassionato di cominciarlo e godervi questo meraviglioso viaggio.
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