Consacriamo dicembre con l'ultima lettura del mese scorso. Protocollo Uchronia è forse uno dei migliori letti nel 2023. Il fantasy italiano mi ha dato tante gioie, e questa chicca è arrivata quasi alla fine di quello che per quanto mi riguarda è stato un anno molto prolifico per la lettura.
Quindi cominciamo questa recensione.
Dirò una banalità, forse, ma il world building mi è piaciuto molto. E voi direte "grazie al cavolo, è un'ucronia! ci credo che ti è piaciuto (traduzione per i profani, l'ucronia è un sottogenere del fantasy ambientata nel mondo reale in cui viene aggiunto un elemento fantastico "grazie" al quale il futuro prossimo ha un corso diverso rispetto a quello reale). Però è proprio questo che funziona, l'elemento fantastico si mescola benissimo con quello realistico, la politica mondiale e tutto il resto sono costruiti in modo da risultare solidi e molto ben riusciti.
Di tutti i personaggi sceglierne uno solo per cui dire "lui è il mio preferito" è stato molto difficile perché sono tutti scritti divinamente, ma alla fine credo sia Klaus a essersi guadagnato un posto nel mio cuore. Lui è il personaggio "rotto" che si nasconde dietro la forza fisica e l'obbedienza psicologica per cercare di superare i traumi che ha vissuto in precedenza, quel tipo di personaggi che non sono tossici ma che hanno dei precedenti di cui si incolpano pur non essendo colpa loro che ti fanno dire "sì, io posso aiutarti". Sono una persona che romanticizza molto dettagli inutili e che ha una sindrome della crocerossina latente, è uno dei miei tratti caratteristici, non posso farci niente. Anche Rebecca l'ho trovata particolarmente azzeccata, il suo rapporto iper protettivo col figlio e in generale il suo modo di ragionare mi sono piaciuti tantissimo. Credo che anche tutti i suoi colleghi e tutte le persone che in generale interagiscono con lei, da Evie a Charles passando per l'infermiera che accudisce Jacob, giocano un ruolo importantissimo, e a seconda di quello che succedeva parteggiavo per uno o per l'altro. È stato davvero un piacere provare a fare tutti i collegamenti e vedere su quali colpi di scena ci avevo preso e quali svolte invece sono andate diversamente da come mi aspettavo. Anche Maria Victoria e il Papa, che all'inizio mi insospettivano parecchio, alla fine si sono rivelati dei personaggi chiave per lo sviluppo della vicenda, sono profondi e ben strutturati.
Nota di merito anche allo stile, che usa sapientemente vari registri e si sposta da uno all'altro in modo che anche i termini più "pomposi" non stonano mai con il contesto in cui sono inseriti (per capirci, non vengono mai usati registri elevati quando un bambino sta parlando con sua madre, ma solo quando sono due persone adulte e di cultura a interfacciarsi tra loro).
Detto ciò non vedo l'ora che esca il seguito per immergermi di nuovo in questo mondo.
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