Io ho una precisione infallibile a cominciare libri che poi non finirò o che come minimo non mi piaceranno. Sono un cecchino sia a scegliere i libri molto belli che a scegliere quelli molto brutti. Ci voleva quindi una fortuna pazzesca a scegliere il secondo libro di fila che poi avrei mollato a metà (ma che metà, sono fin troppo generosa. L'ho mollato dopo nemmeno il primo capitolo).
Qual è il senso di questa recensione, dunque, se non l'ho praticamente nemmeno cominciato? Avvertirvi che se lo cominciate lo fate a vostro rischio e pericolo, perché le cose che non funzionano nelle prime pagine che ho letto sono pure troppe e concentrate in uno spazio ristretto. Quindi non voglio sapere che cosa succede più avanti, ne va della mia sanità mentale.
Il "Grishaverse" è stata una delle più grandi delusioni del 2023, per me. Ma io non demordo, voglio vedere le ultime fatiche letterarie della cara Bardugo per lasciarle il beneficio del dubbio e vedere se è migliorata nel corso del tempo.
Il mio primo (e a quanto pare, col senno di poi, anche l'ultimo) approccio con questo libro può essere riassunto con un meme abbastanza esplicativo:
Frasi senza senso, situazioni senza contesto e descrizioni a casaccio. Insomma niente a cui non fossi già abituata con gli ultimi due capitoli del grishaverse. Ma se nel Grishaverse io avevo un'idea di quale fosse la storia e dove volesse andare a parare la trama, per quanto non condividessi molte delle scelte stilistiche della narrazione, qui il riassunto che posso fare è un grandissimo punto di domanda.
A quanto pare il fulcro di molti dei romanzi dark academia è un omicidio e qui effettivamente un omicidio c'è, ma le descrizioni sono molto confuse e non ci viene dato né un minimo di contesto né dei dettagli che ci possano incuriosire per continuare a leggere la storia. E la situazione non migliora nel capitolo successivo, quando la protagonista si sveglia in biblioteca dopo essersi appisolata ed è in ritardo per una delle lezioni della sera. Non si sa quanto tempo è passato dal prologo a lì, chi è la protagonista, quali sono le sue ambizioni, quali sono i suoi trascorsi se ha amici, com'è finita a studiare in una delle università più famose d'America. Niente. Perché giustamente è più importante sapere che in un'ala dell'università c'è odore di ammorbidente e che lei deve asciugarsi la bavetta dall'angolo della bocca e farsi di corsa mezzo campus perché è in ritardo a lezione. E quando ti sbagli, le Mary Sue devono mantenere alti gli standard del loro essere Mary Sue.
Presa dallo sconforto nel vedere che la trama non proseguiva e che più di trovare errori non facevo ho scelto la vita e ho deciso di abbandonare la lettura.
Nessun commento:
Posta un commento