martedì 7 maggio 2024

"Babel", il libro senza editing

Babel: The SUNDAY TIMES and #1 NEW YORK TIMES bestseller

Di libri senza editing ne ho letti tanti. Non credo ci voglia una persona con una laurea in studi umanistici per realizzare se un libro è scritto male o quantomeno non è stato revisionato (e io nel dubbio ce l’ho, quindi accannate se pensate “questa non ha i titoli per parlare di un libro in termini così tecnici”). E questo libro è uno di questi.

Non solo R. F. Kuang non ha imparato dai suoi errori nella guerra dei papaveri, qui li ha amplificati. Lì quantomeno c'era una trama che aveva senso, un elemento magico funzionale alla storia e, sebbene la trilogia avesse degli evidenti problemi di narrazione, tutto sommato era una saga sufficiente, per essere scritta da un'esordiente nemmeno ventenne all'epoca della stesura.

Ma qui ormai la Kuang dovrebbe essere già più rodata. Questo ormai è già il suo (credo) quinto libro scritto, quindi che continui a commettere gli stessi errori di narrazione e si ostini a scrivere questi libri condominio che con un minimo di revisione e con una traduzione decente verrebbero lunghi la metà mi stranisce parecchio.

Il primo "dnf" del mese di maggio si è dunque presentato sotto forma di un'epopea "fantasy", nazi femminista, un'opera evidentemente poco matura (davvero, qualcuno mi spieghi il senso di avere un protagonista uomo che chiaramente l'autrice detesta in un'opera sulle minoranze, sul colonialismo e sul razzismo).

Credo che questa sia l'ultima possibilità che do a R. F. Kuang perché non è proprio il mio genere.

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