Un fantasy ad ambientazione coreana che segue le vicende di Yoon-ah e di un protagonista maschile di cui non mi azzardo a scrivere il nome (non perché sia chissà che complicato ma comprendete la mia debole mente, è già tanto che sia riuscita, in mezzo a una marea di nomi stranieri, a ricordarmi il nome della protagonista) impegnati tra onore verso la famiglia e verso la patria. Punti di forza della storia sono di sicuro la costruzione dei personaggi, in particolare Yoon-ah che si ritrova invischiata in una faida che coinvolge non solo la sua patria ma la sua stessa famiglia, e deve accantonare la sua dignità e commettere crimini atroci per salvare la sua nazione. Anche le relazioni sentimentali sono proibite, e il rapporto col protagonista maschile ha un leggero un retrogusto agrodolce.
Una “critica” che mi sento di muovere (una critica altissimamente soggettiva, badate bene) è che ho trovato la parte centrale (subito dopo la metà fino circa al 75%) un po’ troppo lenta. Capisco che ci siano delle esigenze di trama ma ho trovato lo stile eccessivamente prolisso e ripetitivo e credo che potesse essere asciugato un pochino.
Rimane comunque un buonissimo esordio letterario, la trama geopolitica è molto solida (credo che gli intrighi siano la mia parte preferita di questo romanzo) e il worldbuilding è semplice e spiegato bene. Sono molto curiosa di leggere il seguito!
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