L'anno nuovo porta consiglio... o forse era la notte a farlo? Sta di fatto che uno dei buoni propositi che ho per quest'anno è di leggere meno libri, ma di qualità più alta (sempre secondo i miei standard), concedendomi un libro brutto al mese. Questa lettura va quindi celebrata in grande stile, come si confà alle occasioni speciali.
Per cui eccoci qui, follettini e follettine, a parlare di "Kairos, l'isola del vento", romanzo d'esordio di Mary Bloomwood che è stato preso da Wattpad e messo su carta senza passare per l'editing. Però questo tipo di libri vende tanto quindi gioco, partita e incontro per Mary.
Questo libro è raccontato in prima persona da due voci: una femminile, Vivienne, e una maschile, Neven. Tutto parte una sera in cui lui è in discoteca coi suoi amici: mentre loro "perdono tempo" in vili attività come rimorchiare (si sa che solitamente in discoteca si va per fare la maglia e sparlare della vicina gattara al piano superiore) lui scatta qualche foto perché è un bravissimo fotografo. E sia lodato il cielo che per una volta un protagonista maschile ha qualche hobby diverso dal citare Jane Austen a sproposito. Un punto per Neven.
A un certo punto, Neven vede una ragazza in mezzo alla folla: una ragazza bellissima. Macchina fotografica alla mano, fa qualche scatto. Flash forward a tre anni dopo. Vivienne si reca in un resort in cerca di ispirazione per un romanzo che sta scrivendo. E qui revoco subito il punto assegnato prima perché lei è la protagonista più basica delle più basiche commedie romantiche americane: una scrittrice in crisi.
Lì vede un cartellone pubblicitario in cui svetta la foto che Neven le aveva fatto anni prima alla festa. E questo è il primo problema, per me: come cavolo si è permesso questo di usare la foto di un'estranea per una pubblicità senza il suo consenso? Com'è possibile che NESSUNO che è NESSUNO nella catena di montaggio di una pubblicità abbia fatto storie perché Neven ha usato la foto di una tizia a caso per una pubblicità? Com'è possibile che Vivienne lasci correre in questo modo sul fatto che la sua immagine è stata sfruttata per fare soldi solo perché il tipo che le ha scattato la foto e l'ha riprodotta in versione gigante è un bonazzo con le fossette sugli addominali (parole non mie, a un certo punto Vivienne dice davvero che si ferma a fissargli le fossette degli addominali, non so cosa siano... o forse sì ma non voglio sapere se ho ragione)?
Pian piano, ma forse nemmeno troppo, facciamo la conoscenza degli amici di Neven, che oltre a essere un fotografo eccellente e un bonazzo da paura, è anche un animatore turistico. E anche altre cose perché a un certo punto l'autrice ha iniziato a infilare a forza dei pretesti di trama perché se no sto libro durava cento pagine. Forse. Quante volte gli vediamo animare qualsiasi cosa nel villaggio in cui lavora? Mi pare ovvio:
Comunque dicevo che conosciamo gli altri amici dell'allegra combriccola: Cayden/Caiden (credo? Non chiedetemi di ricordarmi tutto con precisione perché sarebbe un'impresa troppo grande per me, ma non dite che non ci ho provato), Gianni Lafontaine, l'eterosessuale più gay di sempre, e Crystal, che la protagonista all'inizio odia perché è bella ma poi si dice che non può essere cattiva con lei solo perché ha un bel faccino. Che di base il ragionamento ha anche senso, capisco cosa voleva dire, però messa com'è stata scritta nel libro mi sembrava quasi che Vivienne stesse dicendo: se fosse stata cessa avrei potuto odiarla ma siccome è bella non posso portarle rancore. Boh.
(Quanto mi era mancato fare le recensioni meme. Grazie Mary per avermene dato la possibilità.)
Comunque a un certo punto si scopre che Vivienne è arrivata all'isola del Vento (che all'inizio io credevo che fosse un nome dato così a caso per attirare i turisti però si chiama davvero Isola del Vento) con il fidanzato Nick, ma scopriamo subito che le cose tra loro non vanno più molto bene. A parte il fatto che lei ha passato il 90% del suo tempo libero a sbavare copiosamente dietro a Neven, Nick passa molto tempo lontano da lei, accampando scuse talmente assurde (il caro buon vecchio "devo lavorare tanto") che lei pensa che abbia un'amante. Il tuo fidanzato non ti dà più attenzioni? Non è mica "colpa" (tra tantissime virgolette, ovviamente se smetti di essere innamorato di qualcuno non bisogna colpevolizzarsi, su ci siamo capiti) tua che hai iniziato a provare sentimenti per qualcun altro! È lui che ti cornifica! Scherzi a parte, con Nick sempre più assente, lo spettro di un possibile tradimento che aleggia sulle loro teste e gli ormoni a palla, Vivienne e Neven iniziano ad avvicinarsi sempre di più, ma nel modo più sbagliato di sempre. Entrambi hanno delle personalità più sottili della carta velina, lui se la cava un po' meglio, ma lei è il nulla cosmico, davvero. Leggendo questo libro ho quasi rimpianto "Fabbricante di Lacrime", il che è tutto dire. Per dire, a una certa, non ho capito come, lei arriva a posare una mano sulla gamba di lui ma la cordicella di un braccialetto le si incastra nell'asse della panca su cui è seduta e lei per provare a sfilarlo gli sfiora il pacco nei pantaloni, facendogli venire un'erezione. Sipario.
Manco a dirlo le scene di sesso sono delle cose imbarazzanti, fatti di mugugni, "mutandine bagnate", e raggiungimento del "culmine del piacere" (la parola orgasmo a quanto pare fa schifo), quindi non mi soffermo nemmeno su come sono scritte (e ce ne sono davvero tante) per non distoglierci dai veri piaceri di questa trama.
Per farla in breve, a una certa salta su, totalmente a caso, che Neven è straricco e che i suoi genitori sono i proprietari del resort in cui lui fa l'animatore e schifa i soldi dei genitori, perché chiaramente essere ricchi è il peggiore dei difetti e tutti quelli che hanno i soldi sono degli snob che passano ogni fine settimana nei locali più esclusivi a ubriacarsi e imbastire i peggio crimini coi peggiori criminali dei bassifondi, mentre il resto della settimana partecipano a cene di lusso in ristoranti che ti servono pesce fresco e champagne pregiato, il tutto impreziosito da posate d'argento, musica dal vivo e un candeliere di cristallo che pende dal soffitto.
L'ultimo 25% del libro circa è una delle cose più confuse che io abbia mai letto in vita mia. In tempo zero questi scoprono: che Neven è invischiato in affari malavitosi (di che tipo, non l'ho capito), che Nick aveva un fratello gemello, Cameron, che era un po' il suo fratello cattivo che si era finto lui per tutto il tempo, lì sull'isola ventosa (e il premio mongolino d'oro va a Vivienne che è restata per tutto il tempo con uno senza manco rendersi conto che non era il suo ragazzo, okay che son gemelli ma almeno le personalità, qualche tic del corpo, un neo, un atteggiamento, qualsiasi cosa avrebbero dovuto farti capire che qualcosa che non funzionava, a maggior ragione perché questi due sono cresciuti separati per tutta la loro vita), loro due partono, arrivano a New York, scoprono... roba, tornano indietro risolvono la questione, qualsiasi essa fosse (vi giuro mi sono sforzata di stare dietro ai ragionamenti ma non ce l'ho fatta), lui compra a lei un biglietto di sola andata per New York perché lei doveva scrivere il libro sulla loro storia e diventare la scrittrice affermata che si meritava di essere. Perché non potevano farlo insieme? Per il potere potentissimo della ✨supercazzola✨, ovviamente.
Per oggi mi taccio, miei piccoli angeli. Spero di causare abbastanza indignazione nelle masse da creare un dialogo civile. Noi ci becchiamo il mese prossimo con tante mirabolanti avventure made in Marty: il prossimo libro trash con ogni probabilità sarà "Beyond the surface. Il fascino del proibito" di Claire Dee (non voglio assolutamente partire prevenuta però ho tante aspettative a riguardo). Cià cià.
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