Il primo libro era carino. Era carino ma aveva dei difetti (qui puoi trovare la mia recensione).
Ma questo libro. QUESTO libro, fa un balzo in avanti allucinante.
Per amor di cronaca i difetti anche qui ci sono, ma sono marginali (e ne parliamo meglio alla fine).
Dopo due anni dalle vicende del primo volume, Arthur sta cercando di rimettersi in sesto, coi postumi dell’incidente ancora a tormentarlo, una relazione in cui non è felice e un lavoro che non lo ispira più di tanto. La sua vita non è letteralmente più la stessa da quando se n’è andato dal mondo dei Clover, lasciando là la donna che amava e quelli che considera a tutti gli effetti figli suoi. Però almeno ha finito di scrivere il libro su di loro, ha dato un finale alle loro vicende che aveva immaginato… e ha creato delle interferenze, mannaggia a lui.
Questo romanzo parte da qui, riprende i personaggi che abbiamo imparato a conoscere e ne aggiunge altri, approfondisce il personaggio di Merlino (non so se il meme fosse voluto dato che il protagonista si chiama Arthur, ma quando ho realizzato il parallelismo ho riso molto) che mi ha ricordato un Sazed un po’ più oscuro, con più segreti da proteggere e più brontolone.
Will si riconferma anche qui il mio personaggio preferito e in un paio di occasioni mi sono fatta un micro piantino per "colpa" sua. Non farò spoiler sul perché questa cosa è successa ma lui e la sua evoluzione psicologica mi sono entrati nel cuore.
In generale tutti i personaggi vengono approfonditi di più rispetto al primo volume, Arthur e Rose da questo punto di vista sono, insieme ai due citati prima, i due che crescono di più. Arthur in particolare è stato una piacevole sorpresa: già nel primo mi piaceva parecchio ma qui il suo miglioramento è stato palpabile e la sua capacità di adattarsi alle varie situazioni che gli si presentano mi è sembrata ottima. Sarà il suo lato da scrittore a renderlo tale? Forse, e la cosa mi pare concettualmente molto figa.
Ora vengo alla parte "negativa" della recensione, ovvero la disparità nella narrazione. Nella recensione al primo volume ero stata molto più netta nella mia critica, ma qui tutto sommato non si tratta di un aspetto negativo vero e proprio quanto più una mia pignoleria. Avrei preferito che le caratteristiche di un personaggio (non dirò chi per non fare spoiler, ma lo capirete leggendo, è una delle nuove entrate di questo volume) venissero delineate meglio, che il suo tradimento fosse introdotto un po' prima. Per il modo in cui è presentato invece ho trovato la risoluzione un po' troppo affrettata, alcuni elementi introdotti e padroneggiati troppo di fretta per arrivare subito al finale in grande stile. Per alcuni versi ho trovato il villain della storia molto simile a Kuvira di "Avatar, la leggenda di Korra". Leggetelo e capirete cosa intendo, giuro che non sono impazzita.
Scrivere recensioni di libri appena usciti è frustrante perché non voglio parlarne in maniera troppo approfondita ma allo stesso tempo smanio di farlo perché ho bisogno di dire tutto quello che mi frulla per la testa senza filtri.
Spero comunque di essermi spiegata in maniera sufficientemente approfondita, se volete parlarmene, fatemelo sapere in un commento.
Nessun commento:
Posta un commento