Questo libro ha dei problemi. Avevo già letto "Teddy" di Jason Rekulak (qui vi lascio la recensione a quel libro nel caso in cui voleste recuperarvela e sapere cosa ne penso), e in "bambini lupo" ci sono esattamente gli stessi problemi, se non di più. Il primo difetto è la prima persona. Che di base non sarebbe questo grande problema, se non fosse che i personaggi sono tipo cinque o sei. Agghiacciante. Gestire un punto di vista interno di cinque persone diverse è impossibile persino per lo scrittore più navigato, e okay che Vera Buck non è alle prime esperienze di scrittura, però è impensabile gestire più di un paio di pov in prima persona.
La seconda criticità che ho trovato è la traduzione per quanto mi riguarda atroce, con strafalcioni che mi fanno sospettare una scarsa cura, fretta o quantomeno l'assenza di una revisione. O magari tutte e tre. Non lo so quello che è successo di preciso, quello che so è che ho trovato molte frasi che non avevano senso, e la retorica stucchevole che viene usata in alcune descrizioni centra fino a un certo punto. Proprio per questa "dispersione" nella narrazione (eccessiva, se me lo chiedete per la storia che vuole essere raccontata) rende la parte thriller un po' (tanto) annacquata, i colpi di scena si susseguono e mi hanno lasciata apatica, non mi hanno detto molto. Se si fossero corretti questi due errori la trama sarebbe stata godibile. Non chissà quanto originale, per carità, però il libro si sarebbe "fatto leggere" molto volentieri. I personaggi realmente riusciti infatti sono due per quanto mi riguarda, ovvero i due ragazzini, Edith e Jesse. Cioè, sono scialbi esattamente come sono scialbi tutti gli altri personaggi, però lo sono un po' meno degli altri, sono quelli che si fanno venire qualche idea geniale e hanno qualche sfaccettatura in più, soprattutto Edith.
Comunque questo libro è molto sciapo, si dilunga sul niente e alla fine ho saltato le pagine.
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