lunedì 20 marzo 2023

"La dea in fiamme": un finale di saga piuttosto insipido

La dea in fiamme - R. F. Kuang - Libro - Mondadori - Oscar fantastica | IBS

 Titolo: La dea in fiamme

Autrice: R. F. Kuang

Genere: Fantasy epico, fantasy storico

Prezzo: €24,00






Lo ammetto. Per essere una saga scritta da una ragazza poco più che ventenne, questa trilogia è lodevole. Ma, dopo un inizio col botto (qui puoi recuperare la mia recensione su "la guerra dei papaveri) e un secondo volume un po' traballante (qui trovi il link a "la repubblica del drago), da questo libro mi aspettavo molto di più. Ma, dato che questa recensione, oltre a tirare le fila su questa saga che, nel bene o nel male, mi ha intrattenuta parecchio, deve parlare anche del libro nello specifico, analizziamo perché trovo questo libro piuttosto insipido. Innanzitutto so di essere monotematica ma la lunghezza è un problema gravissimo, non perché mi dia fastidio leggere i mattoni, ma perché questa storia non si prestava bene a essere scritta come trilogia. Il secondo volume infatti era totalmente inutile a mio parere e "La dea in fiamme" deve provare a tamponare agli errori fatti in precedenza, inserendo descrizioni-riassunto per ricordarci quello che è successo in precedenza, dialoghi in cui non si a altro che ripetere le stesse tre battute in salse diverse per tirarla per le lunghe e capitoli mortalmente lunghi che sembrano non finire più. Onore al merito, il worldbuilding e le descrizioni del potere di Rin sono belle, ma da sole non riescono a reggere uno stile ancora acerbo, per quanto buono. Ma parliamo di Rin, che non sembra più la ragazza che ho amato nel primo volume ma una pallida ombra di sé stessa, uno strong female character buttato lì per far piacere alle ragazzine. E se il libro fosse stato indirizzato a loro me lo sarei anche fatto andare bene, ma dato che questa saga è etichettata per un pubblico più "adulto" avrei preferito una protagonista che sa stare al suo posto, che evolve e sa chiedere aiuto quando chiaramente non riesce a farcela da sola, piuttosto che una donna acerba e testarda che pur di non chiedere aiuto è disposta a sacrificare vite umane; in sostanza mi aspettavo un Eren Jaeger al femminile, invece mi sono ritrovata la versione di Mikasa ordinata su Wish (e se mi conoscete anche solo un pochino sapete quanto io detesti Mikasa). Rinnovo il mio amore per Nehza e Kitay, gli unici due sani del circondario, e colgo l'occasione per esprimere tutto il mio apprezzamento per Souji, un altro personaggio scritto benissimo, peccato che muoia in un modo abbastanza barbino. Il finale ci sta, era abbastanza prevedibile ma tutto sommato era l'unico finale possibile per questo libro. L’unica cosa che mi dispiace è per Kitay, che non si meritava di subire così tanto le conseguenze dei colpi di testa di Rin, ma anche quello, volendo guardare oltre il gusto personale, era un finale coerente col personaggio. Io nell'autrice intravedo del potenziale, sicuramente leggerò altri suoi libri per vedere com'è cresciuta a livello stilistico col passare del tempo e complessivamente (sia a questo libro che alla saga per intero) do tre stelle e mezzo di incoraggiamento.

Nessun commento:

Posta un commento