"Tenebre e ossa" era un libro mediocre, ma non brutto. Era godibile e andava preso come veniva (qui ti indirizzo alla recensione che ho scritto); "Assedio e tempesta" era già più problematico: la trama era molto schematica, ripercorreva più o meno allo stesso modo il percorso tracciato nel libro precedente ma aveva il pregio di introdurre il fan favourite che ha finito per sedurre anche me, ovvero Nikolai (qui puoi rileggere nello specifico cosa ne penso), ma con "Rovina e ascesa" è successo un disastro.
E non parlerò di Nikolai, il miglior personaggio dell'intera storia, seguito da David, Zoya e Genya (in minima parte, il 90% del lavoro lo fa lui), non parlerò dell'Oscuro, che doveva essere chissà quale antagonista, ma in realtà finisce per essere facilmente sconfitto. Non parlerò di Alina, che è stata una protagonista inutile e inopportuna, che spesso dice o pensa la cosa sbagliata al momento sbagliato (come quando si infiltra nel palazzo dell'Oscuro sfruttando il suo potere e non trova niente di meglio da fare che sbavargli sugli addominali). Non parlerò nemmeno di Mal, che non è un brutto personaggio, è solo molto debole, come tutti gli altri personaggi che non siano Nikolai.
Parlerò della trama, che è troppo debole per essere divisa in una trilogia. Parlerò delle descrizioni, talmente confuse che mi sono trovata a rileggerle almeno tre volte prima di capire che cosa stesse succedendo (spesso non mi sono nemmeno presa la briga di provarci). Parlerò dei "pretesti di trama", primo tra tutti Mal che è il terzo amplificatore perché era nipote di Morozova e "cugino" dell'Oscuro (pure mentre scrivo questa recensione devo trattenermi dal ridere perché ancora non mi capacito di come sia possibile venire a capo di una scusa così stupida per movimentare un po' la trama); oppure di David, che viene spostato da un posto all'altro come un sacco di patate; oppure ancora, sempre parlando di David, devo ancora capire perché, mentre il gruppo cercava di uscire dalle gallerie, arrivati a un punto in cui il sentiero si interrompeva, si sono dovuti ingegnare con un sistema di carrucole invece di fargli creare un ponte col suo potere Grisha per evitare di bagnarsi.
Ma soprattutto, parlerò della traduzione, una delle peggiori che io abbia mai letto persino per gli standard Mondadori. Condizionali sbagliati, complementi oggetti mancanti, calchi dall'inglese (palesi anche non avendo letto il libro in lingua originale), caporali messe a caso, pronomi usati a caso, passati prossimi in cui non viene fatta la concordanza genere e numero.
E poi la scena "piccante". Quello che dovrebbe essere il culmine della Malina. Una scena di passione che avrei potuto scrivere io a tredici anni in una fan fiction e che di passionale non ha assolutamente niente.
Niente in questo libro ha senso, è come se fosse stata fatta una lista di cose sensate che sarebbero potute succedere e poi si sia deciso di fare tutto il contrario.
Sono, in sintesi, delusa, arrabbiata e frustrata oltre ogni possibile dire.
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